La situazione stava cominciando a sfuggirgli di mano. E la cosa gli piaceva.
Cupido seguiva ormai distrattamente l’andamento dello speed dating, ed infatti stavano cominciando ad aumentare i comportamenti “sopra le righe”, per così dire. Alcuni avventori della Locanda si erano lanciati in effusioni pubbliche, altri erano corsi a chiedere al locandiere una delle stanze di sopra per passare qualche momento spensierato assieme.
Il locandiere non badava a certe cose, e le stanze alla Locanda alla fine dei Mondi non mancano mai, ma non poteva negare un certo disappunto: si sentivano poche storie, mentre si sentivano tante leziosità. Si volse verso il dio ospite della serata, ma non badava più a cosa aveva creato.
In compenso gli erano spuntate due piccole ali da putto, a rovinargli il vestito di marca lacerandolo sul dorso.
<<ultimo giro, ultima corsa per i nostri aspiranti in cerca d’amore! ai vostri posti!>>
DING DING DING! Quarto Round!
<<Tu sei muscolosa, non come le altre>>
<<E tu sei vestito come si deve, finalmente>>
<<Vuoi una birra?>>
<<Certamente>>
<<Due birre, grandi! beh… sono Conan il barbaro, tu?>>
<<Io sono Xena, sono una guerriera. bella pelliccia non ti fa caldo?>>
<<Una guerriera? quindi sai combattere, che arma preferisci? questa pelliccia tiene molto il calore nelle terre selvagge>>
<<Me la cavo abbastanza bene con molte cose in realtà. vuoi uscire e provare qualcosa?>>
<<Sì, questo posto mi ha stancato. Vuoi provare la mia spada o la mia ascia?>>
<<Se mi fai provare la tua spada, io ti lascio giocare con i miei dischi. almeno finché non mi stanco>>
<<Non so se sei abbastanza forte per sollevarla>>
<<Mi stai mettendo alla prova?>>
<<Sì>>
<<Dopo aver sollevato la spada di un Dio, mi accontenterò di sollevare la tua>>
DING!
<<Conan, oh Conan… aspetta e tu chi sei?>>
<<Allora la mia fama non mi ha preceduto, è un vero piacere, sono Edward Hyde>>
<<Fama, fama… io ho più che altro fame>>
<<Sono sicuro di poterti sfamare mia dolce… come hai detto di chiamarti?>>
<<Cosa sono i nomi? Una rosa con un altro nome non avrebbe/ no, questa non era mia… forte quel fumo del Brucaliffo>>
<<Ah il Brucaliffo, ora capisco, gradisci per caso un rinforzino>> [mette alcune pasticche sul tavolo]
<<Tanto girare l’universo. Per cosa? Ma vaffanculo Ian… [inghiotte un paio di pastiglie]
<<Bene così ti voglio, pensa al tuo bene ed in culo tutto il resto. – [si avvicina sporgendosi sul tavolo] – Vuoi continuare la festa in camera mia?>>
<<“Non sono una signora” – [canta] – In camera sua, ma perché non ha un’astronave? Che poi a cosa serve un’astronave, io so volare!>>
DING!
<<La vita è un ristorante, come un gran buffet. Ciao, bocconcino>>
[visibilmente alterata] <<Oh, insomma! Tutti galantuomini, vedo! Non sono il bocconcino di nessuno!>>
<<Ma potresti esserlo, lisciamo quei capelli appuntiti, un po’ di trucco et voilà! Una principessa fatta e finita! Che ne pensi?>>
<<Che sei uno schifoso! Per me potrebbe anche finire qui. Ma, siccome io punto sulla mia intelligenza e NON sulla bellezza… prima mi toglieresti una curiosità?>>
<<Qualsiasi cosa, sono a tua disposizione, sono qua per servirti!>>
<<Perché sei blu? Anche uno degli altri lo era, ma non ho fatto in tempo a chiedergli come mai… Si tratta di una reazione a un cibo? È una qualche sostanza che ti sei sfregato addosso?
Potrebbe essere utile per le mie ricerche…>>
<<Così logica! Devi essere una di quelle persone a cui dai tre desideri e loro desiderano infiniti desideri o infiniti geni. Sono blu perché si intona ai miei occhi di lapislazzulo. Pensa a che bei figli verdi potresti allevare per me…>>
<<Una donna non nasce per essere madre! E poi… il blu mi ricorda i capelli di… e insomma, tu mi sembri un qualche essere leggendario, mitico… [Si commuove] Oh, e… [Piange a dirotto]
MITICO! Lo diceva sempre! Oh, genio, se davvero puoi esaudire i miei desideri, insomma… me ne basta uno, puoi?>>
<<Sicuro, saliamo su in camera, sono sicuro che troveremo un accordo>>
[Fa scivolare sul tavolo la chiave della camera e se ne va]
DING!
[mentre la ragazza si dirige verso Xena, il brucaliffo la avvolge col suo corpo]
<<Mi lasci andare. Cosa sarebbe poi, lei? Non mi piace la sua forma>>
<<E non hai ancora visto quella migliore…>>
<<Non ci tengo a vederla>>
[Si inizia a innervosire] <<Cosa vuoi vedere allora?>>
<<Stavo andando da quella guerriera. Così prestante, così forte>>
<<Tempo sprecato. Se giudichi la forza solo dall’aspetto è un grave errore>>
<<Ma lei mi ha stregata come nessuna magia aveva mai fatto>>
<<Avverto aria di presa in giro, non lo tollero!>> [Diventa rosso]
<<Mi dispiace averla messa in mezzo. Anche se poi, in mezzo, ci si è messo lei>>
<<OH UUUF! Tu mi ricordi una mocciosa impertinente che voleva sapere tutto e invece non sapeva niente!>>
<<Questo non ha alcun senso!>>
<<Tu non hai senso>> [Diventa paonazzo e si immerge in una nuvola di fumo]
<<Mi ricordi Ron, così asfissiante. Lasciami andare da Xena. Lo dico per il bene di entrambi>>
[Dalla nuvola spuntano due piccole ali e una farfalla] <<Ecco cosa hai fatto…Rapa!>>
DING!DING!DING
Al rintocco dell’ultima campanella, l’evento era ormai concluso agli occhi di tutti: Il guerriero e la guerriera si erano allontanati poco fuori, dove la tempesta li avrebbe condotti altrove, magari assieme, a sollevare spade e scaldarsi assieme nelle gelide notti. Ma avrebbero fatto poca strada da soli; una maga estremamente dotata e su di giri per colpa di un certo dottore gli stava alle calcagna… Chissà che bella storia sarà quella del duello tra la maga e il guerriero per le grazie della guerriera!
Il blu ed il giallo si sono incontrati per poco, visto che nonostante il suo ego spaventoso, il genio aveva un gran cuore; finita la tempesta nell’animo della gialla fanciulla, fecero ritorno assieme al di lei mondo, dove con un pizzico di magia qualcuno passò dal dire MITICO ad esserlo, mitico (almeno per Lisa).
Alla principessa dallo spazio ormai non restava molto da fare, consumato velocemente il “pasto” offerto dal signor Hyde: di una ben altra pasta era l’uomo a cui ancora pensava, e non poteva certo colmare la misura annebbiandosi in quel luogo. Così, raccolte le forze (o meglio la Forza) necessarie spiccò il volo per superare la tempesta, e raggiungere la sua stella in una galassia lontana lontana, dove ancora molte persone la avrebbero amata, nonostante vada detto che quando vola è proprio bruttina a vedersi.
Il dottore trovò così piacevole il posto da fermarsi ancora un poco, almeno li la polizia di Londra non lo stava cercando.
Ed il Brucaliffo?
Beh il fauno non aveva mai assaggiato una farfalla così saporita in vita sua. Subito dopo si rimise a suonare.
Così la Locanda alla fine dei Mondi torno alla sua stravagante e camaleontica routine.