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Sotto le Ceneri – Racconto del primo Main Event della campagna di Fuoco Nero

Il 20 e 21 aprile, nella Casa Scout Veracini (detta anche la Torre), in Corte Aquisana a Casciana Terme (PI), si è svolto il primo Main Event della campagna di Fuoco Nero, il primo GrV italiano ispirato alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di G.R.R. Martin; è stato un appuntamento estremamente importante per i Secondi Figli, in quanto il primo live di due giorni organizzato dall’associazione.

Di solito le pagine di questo sito vengono gestite da un gruppo di soci, con lo scopo di far capire meglio chi sono i Secondi Figli e cosa fanno nei loro eventi; per questa occasione, invece, lasciamo che siano le parole di uno dei giocatori a raccontare com’é andata.

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[Esterno della location Casa Scout Veracini, detta anche la Torre]

Questo fine settimana sono andato alla due giorni di Fuoco Nero.
L’evento aveva come titolo Sotto le ceneri.

Ho preso tutti i miei indumenti più belli, impaziente di “provare” il mio nuovo personaggio: un lord dell’Altopiano edonista che vivacchia guadagnando con gli spettacoli che mette su grazie agli artisti che protegge. Il mio primo obiettivo era quello di creare un nobile molto diverso da lord Godric Manwoody, il mio precedente personaggio. Godric, come mi piace dire, era “etico per il suo tempo”, ovvero una merda. Della serie: “io sono il lord, quindi io comando. Se a qualcuno non va bene, perde un dito. Minimo minimo.”

Galan doveva invece essere più “umano”, sbattersene della guerra e della politica, perché fin da giovane ha sempre preferito stare negli alloggi della servitù piuttosto che a corte. Mi sono ispirato a Tyrion Lannister per delineare il personaggio, nonostante a conti fatti mi sia reso conto di non avere la favella tanto svelta. Sì, nonostante il grande successo ottenuto dal mio nuovo pg (tantissimi si sono complimentati con me a fine live!) non sono ancora soddisfatto.

Prima impressione sulla location: stupenda e perfettamente calzante. “Hai capito il Rosso! [ovvero il padrone della locanda]” ho pensato “Doveva avere un bel po’ di soldi per ricostruire una taverna di questo genere in appena qualche mese!”.
Come sempre, lo staff ha fatto un gran lavoro nell’accaparrarsi un luogo che consentisse di immergersi in pieno nell’atmosfera di gioco. Quando inizio a giocare a Fuoco Nero smetto di essere me stesso e divento il mio personaggio: i miei sogni e i miei problemi scompaiono, e sopraggiungono quelli dei miei personaggi. Ciò è in gran parte merito – va riconosciuto – anche di tutti i partecipanti, che grazie alle loro grandi doti di interpretazione ed immedesimazione rendono di fatto ogni evento (non soltanto Fuoco Nero!) un’esperienza degna di essere vissuta appieno. Per questo adoro questa associazione: i membri ed i giocatori fanno del “ruolo” un vero e proprio culto!

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[L’insegna della locanda del Rosso]

Nei Secondi Figli, infatti, si ha la possibilità di sviluppare personaggi le cui abilità e talenti in game passano in secondo piano di fronte alla capacità del giocatore di dare carattere al suo personaggio.
È superfluo comunque ricordare che questo non deve essere un dogma del gioco di ruolo dal vivo. Ognuno è libero di divertirsi come vuole, e di conseguenza trovare la sua strada anche nell’ambito del grv. Personalmente, io sono sempre stato quello che perfino in D&D, mentre gli altri giocatori studiavano chili di manuali alla ricerca di un “power player” che distruggesse pianeti al 5° livello, creava personaggi che piangevano quando perdevano 1PF ed avevano paura dei “ragni giganti medi”, per chi è pratico del genere.

Sbrigate le faccende burocratiche, è iniziato il gioco. Sono stato contentissimo di incontrare praticamente subito Lorenz/Luca. Oltre ad essere un gran giocatore (vedi sopra), era il personaggio perfetto per introdurre con scenette goliardiche la natura di Galan. Mi sono divertito da matti a essere un po’ molesto e a  fare discorsi da taverna mentre gli altri lord e lady gestivano i loro uomini e mi guardavano con facce schifate. Un plauso va inoltre alle locandiere [anche loro giocatrici: i pasti sono stati infatti consumati in ruolo] che hanno sopportato il molesto Lord Galan che, quando non chiedeva loro del vino, le importunava.

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Poi beh, sono arrivati i bardi! Sto/Sandro sapevo già che era una garanzia, ma anche Jack/Stino e George/Giovanni sono stati fantastici! Galan era là apposta, ed è riuscito perfino a rendersi utile, animando la festa per volontà di Lord Tully. Tra le varie lodi che mi sono arrivate, c’è stato qualcuno che si è complimentato per la lucidità con cui ho gestito il torneo d’arme… da ubriaco! Per il resto, che dire? Mi sono divertito, ho fatto casino, e mi sono accaparrato le credenziali per un prestito alla Banca di Ferro senza fare assolutamente niente.

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[I Bardi e il Torneo d’arme]

Molto realistiche (sebbene, ho saputo poi, “rappezzate”) sono state le scaramucce notturne nella taverna. Analizzandole dal punto di vista tecnico, giungo sempre al commento con cui ho aperto queste riflessioni: il potenziale dello staff e dei giocatori è enorme, ed anche le scene improvvisate risultano credibili e colme di pathos (o comicità – dipende dalla situazione!).

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Secondo giorno. Ho dormito soltanto una mezz’oretta per tutta la notte. Ma non sono il solo, e tanta gente non si dispensa dal farmelo notare. Embeh, cosa vi aspettate da un lord ubriaco che sbraita e canta di continuo? La sonnolenza non mi ha fermato, dopo la colazione (sempre servita in live) sono tornato a far casino. Mi sono attirato le antipatie di una bellissima Lady e ho continuato a fare il mio gioco. A pranzo sono tornati i bardi, e mentre saliva la tensione in vista dell’imminente scontro con i briganti, Lord Galan si curava soltanto che Jack componesse ballate su come avesse sconfitto il Drago Nero (dixit).

Ad un certo punto nella taverna sono rimasti solo donne, bambini e gente strana come me. Molti, in paricolare le fanciulle con l’animo combaittivo, non hanno apprezzato il così detto “momento morto” nella taverna durante la battaglia. Ora, nonostante il mea culpa dello Staff, che si era trovato a corto di personale, devo ammettere in tutta onestà che ho trovato validissima anche questa situazione.

Vuoi la complicità anche dell’uggia del tempo, a mio avviso è stato un momento estremamente suggestivo, in quanto rendeva l’idea della gente lasciata a casa durante la battaglia. A confermare questa mia sensazione è stata la visione della piccola Frey (una ragazzina di 9 anni che aspetta con ansia di giocare ai live dei Secondi Figli), che al ritorno degli armigeri dalla battaglia si precipita verso il ragazzo che interpretava Lord Roman e, buttandogli le braccia al collo, grida: “Papà!”.

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[Lady che attende in locanda il ritorno dei combattenti dalla guerra]

Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma l’unica che mi sento di aggiungere è un invito per tutti voi a provare un’esperienza del genere.

Grazie ai Secondi Figli, e ci vediamo al prossimo live!

[Link all’album completo delle foto di Sotto le Ceneri]