La Legge dei Sette Regni: differenze tra le versioni

Da Fuoco Nero.
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Versione delle 15:53, 31 mag 2015

Come ben evidenziato in questo link, nonostante nel mondo martiniano si possa supporre l'esistenza di un corpus legislativo dato dall'esistenza di un Maestro della Legge, essa è per la maggior parte basata su leggi locali e sulla saggezza dei governanti.

Il sistema di governo Martiniano che abbiamo trasferito in Fuoco Nero è una rivisitazione della situazione inglese prima della Magna Charta: una serie di feudi, vassalli di un re, e sotto cui possono esserci altri nobili minori vassallati e cavalieri con terre. In questo sistema politico non esiste una legge unica per tutti i nobili, contrariamente alla tradizione a cui siamo abituati noi "latini" (a Roma il diritto lo hanno inventato ancor prima delle cloache).

Punto numero uno: i popolani non hanno diritti che il loro lord espressamente non gli conceda. Il lord ha realmente potere temporale sul suo dominio e sui suoi abitanti; nel sistema di governo presente in gioco, la legge esiste nella misura in cui un lord la impone: per capirsi, ognuno a casa sua fa la legge che preferisce. Come si evita di finire nell'anarchia? Le uniche regole fondamentali per tutti sono l'ospitalità, la legge dei Sette e la Legge del Re.

La regola dell'ospitalità

Per essere tutelati dal lord che vi accoglie in casa sua, vi deve offrire il pane ed il sale. In questo modo lui si prende un impegno formale di tutela della vostra persona e l'ospitato si impegna a rispettare il volere del lord padrone di casa.

La legge dei Sette

E' il rispetto della religione di stato, voluto dal Re in persona. Come nell'alto medioevo e in molti fantasy, la religione non è un pensiero critico ed opzionale come la viviamo noi, bensì invocare un duello cerimoniale perchè gli Dei manifestino il loro volere è inteso proprio in questo senso: chi vinca un trial-by-combat (che è diverso da un trial-of-seven) è realmente considerato dalla religione e dalla legge innocente per volere divino. Allo stesso modo, un matrimonio ufficializzato e considerato giusto dalla religione è inscindibile e difeso dai lord e dal Re.

La Legge del Re

Il re si comporta esattamente come il lord di un territorio, decidendo arbitrariamente cosa preferisce sia giusto o sbagliato. L'unica differenza è che le decisioni del Re valgono su tutto il regno e sovrastano le "autonomie locali" dei lord, che invece hanno assoluta libertà d'azione ove il re non abbia imposto una regola.

Quindi come si crea la legge? I lord di solito concedono il loro tempo a chi ha "questioni di legge" da fargli decidere, e i lord danno il loro giudizio insindacabile (esempio è quello che fa la mano del re Eddard Stark al posto del pigro re Robert); i Maestri redigono le decisioni del lord, in modo che chi ha chiesto la regola possa col foglio reale difendersi, ma queste non sono scolpite nella pietra: un lord può sempre cambiare idea...

La Legge in gioco

Veniamo ora ai nostri cari territori: questi territori sono stati affidati ai lord in gioco perchè essi vengano pacificati, quindi l'unica regola che il re ha imposto ai lord è la pace del re (cioè che nessun esercito in arme causi offesa ai sudditi del re, quali essi siano, nobili o popolani). Il precedente corpus legislativo era, per questi territori, un tempo tutti di lord Shawney, il volere del lord stesso. Questo dovrebbe rendervi chiaro che non è lo staff a dover creare le leggi, ma ogni lord impone le sue. Ovvio che se ha un dubbio prima di farlo puó chiedere ai master se questa in qualche modo viola le leggi del Re, ma esse sono, salvo alcune cose di grosso rilievo (dichiarazioni di guerra, decadenza di lord, annessioni territoriali o eventi di rilievo continentale) nozioni in pugno ai maestri con anello "governo" e al maestro della legge ad approdo del re.

Per quanto riguarda i processi, vero nodo della discussione, quando si è ospiti di un lord è quel lord giudice, giuria e boia: nel mondo martiniano è già accaduto, vedi Lysa Arryn che impone ad un erede Lannister un trial-by-combat. Di solito il cognome del lord è una difesa utile in base alla grandezza di quel cognome, ma non solo, conta anche l'importanza di quel soggetto nella sua casata: per capirsi, Lysa Tully non si sarebbe comportata allo stesso modo nei confronti di Jayme o Tywin Lannister, mentre Tyrion, in quel momento molto meno rilevante, era suscettibile del capriccio della lady protettrice; se si fosse parlato di Lancel, la sua testa penzolerebbe ancora dai bastioni del castello senza che nessuno avesse molto da dire. Resta buona norma tra lord processare o essere processati da pari grado: lord minori con lord minori, lord maggiori con lord maggiori, protettori con protettori e Re su tutti.

Per quanto riguarda un eventuale appello, non sta scritto da nessuna parte esista: sempre con l'esempio Lysa Tully, se Tyrion avesse perso sarebbe morto. Per la legge del Re Tywin non avrebbe potuto rivalersi scendendo in guerra senza essere lui a violare la pace, ma di certo avrebbe reso i rapporti tra la valle e l'Ovest difficilissimi, con ritorsioni di ogni genere.

Al volere di un lord non esiste possibilità di appello, teoricamente: il trial by combat ed il trial of seven sono due possibilità di appello "divine" al giudizio arbitrario del lord, è possibile come estremo rimettersi alla volontà del re, ma va usata con ponderazione sia nel chiederla che nel concederla (ebbene si, non è un obbligo per un lord accettare di rimettersi al re, ovviamente considerando le conseguenze se poi la propria azione lede la volontà del re).


Quindi, sotto con le vostre leggi! Fatele redigere ai vostri maestri, ma renderle manifeste non è un obbligo, è vostra libertà di gioco farlo; se lo fate non scordate di coordinarvi con lo staff, è da queste cose che nasce il Gioco!


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